RENTRI: Tracciabilità rifiuti, obbligo a tappe per il registro digitale
Il 13 febbraio 2025 segna l’avvio operativo del Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti) e l’entrata in vigore dei nuovi modelli di registro di carico e scarico e formulario, come stabilito dal Dm 59/2023. Da questa data, tali modelli diventeranno gli unici documenti ammessi per la produzione e la gestione dei rifiuti, mentre i vecchi decreti 145/1998 e 148/1998 (che regolavano formulari e registri) verranno abrogati.
Obblighi e scadenze
Oltre ai soggetti obbligati a iscriversi al Rentri, l’adozione del nuovo formulario riguarda anche coloro che non sono tenuti all’iscrizione. In particolare, i termini per l’iscrizione al Rentri variano a seconda del numero di dipendenti e della tipologia di rifiuti prodotti o gestiti:
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Primo gruppo (termine 13 febbraio 2025)
- Produttori iniziali di rifiuti speciali (pericolosi e non) con più di 50 dipendenti.
- Trasportatori, recuperatori, smaltitori di rifiuti, intermediari e commercianti senza detenzione di rifiuti.
- Consorzi e sistemi riconosciuti per la gestione di particolari tipologie di rifiuti.
- Associazioni imprenditoriali di livello nazionale o loro società di servizi.
- Gestori del servizio di raccolta o del circuito organizzato di raccolta.
- Costi di iscrizione: 10 euro di diritto di segreteria per ogni unità locale e 100 euro di contributo annuale (ridotti a 60 euro negli anni successivi, da versare entro il 30 aprile).
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Secondo gruppo (termine tra 15 giugno 2025 e 14 agosto 2025)
- Produttori iniziali di rifiuti speciali (pericolosi e non) con 10-50 dipendenti.
- Costi di iscrizione: 10 euro di diritto di segreteria per ogni unità locale e 50 euro di contributo annuale (30 euro negli anni successivi, da versare entro il 30 aprile).
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Terzo gruppo (termine tra 15 dicembre 2025 e 13 febbraio 2026)
- Produttori iniziali di soli rifiuti speciali pericolosi che hanno fino a 10 dipendenti.
- Produttori iniziali di rifiuti pericolosi che non rientrano in organizzazioni di enti o imprese, a prescindere dal numero di dipendenti.
- Costi di iscrizione: 10 euro di diritto di segreteria per ogni unità locale e 15 euro di contributo annuale (10 euro negli anni successivi, da versare entro il 30 aprile).
Sanzioni
L’omessa o irregolare iscrizione al Rentri comporta sanzioni amministrative pecuniarie:
- Da 500 a 2.000 euro per i rifiuti non pericolosi.
- Da 1.000 a 3.000 euro per i rifiuti pericolosi (ridotte a un terzo se l’iscrizione avviene entro 60 giorni dalla scadenza prevista).
Dal cartaceo al digitale
Nonostante l’introduzione dei nuovi registri e formulari dal 13 febbraio 2025, la migrazione al digitale avverrà con tempistiche differenti:
Apertura del registro
Dopo l’iscrizione, le imprese devono aprire i propri registri di carico e scarico. Ciò può avvenire in due modi:
- Tramite la funzione presente in www.rentri.gov.it, con vidimazione automatica effettuata dal servizio di supporto.
- Attraverso il sistema gestionale aziendale, interfacciato con Rentri via API. La vidimazione è messa a disposizione dalle Camere di commercio e il sistema rilascia un codice univoco per il registro di carico e scarico.
Per chi non è tenuto all’iscrizione
I produttori di rifiuti non pericolosi da costruzione e demolizione (o altri soggetti non obbligati) devono comunque accedere all’area «produttori di rifiuti non iscritti» di www.rentri.gov.it per poter emettere, dal 13 febbraio 2025, i nuovi formulari cartacei a vidimazione virtuale e scaricare la copia controfirmata dal destinatario. Lo stesso vale per i produttori del secondo e terzo gruppo in attesa che maturino i tempi previsti per l’iscrizione.
Conclusioni
Con il Rentri si compie un passo significativo verso la digitalizzazione della tracciabilità dei rifiuti:
- I nuovi formulari e registri sono obbligatori per tutti dal 13 febbraio 2025.
- La completa digitalizzazione avverrà in modo graduale, in base alle scadenze di iscrizione.
- La gestione elettronica semplificherà e renderà più trasparente la filiera dei rifiuti, favorendo un controllo più efficiente e riducendo il rischio di irregolarità.
Siv spa rimane a disposizione per eventuali chiarimenti e per supportare le imprese e i soggetti interessati nell’adempimento dei nuovi obblighi normativi.
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